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Mondiali di rugby: quando il rispetto vince sulle regole



All Blacks in nero contro il regolamento: nella finale del campionato del mondo di rugby in calendario per domenica 23 agosto, la squadra padrona di casa avrebbe dovuto infatti indossare la seconda maglia, lasciando la prima maglia agli sfidanti francesi. L’Eden Park di Auckland avrebbe quindi visto i “tutti-neri” in maglia grigia e i galletti nella loro consueta casacca blu scuro.

Il regolamento infatti parla chiaro: in caso di match internazionali, se è necessario che una delle squadre indossi la seconda maglia, questa tocca a chi ospita il match.  Nel caso di match mondiali, il tutto avviene tramite un sorteggio. E il sorteggio c’è stato, vinto dalla Francia. I “tutti-neri”, proprio nel giorno della finale e davanti al pubblico neozelandese, sarebbero diventati i “tutti-grigi”.


Fin qui il regolamento. Poi esiste il cuore, il rispetto dell’avversario, cosa sconosciuta in molti sport ma non nel mondo ovale. I francesi, in segno di grandissimo rispetto verso un’”istituzione” del rugby, hanno deciso, in barba al sorteggio, di far giocare comunque i neozelandesi con il loro colore ufficiale.

Un ringraziamento per come la Nuova Zelanda ha ospitato le altre 19 rappresentative nazionali, oltre al rispetto verso una nazione che molto ha contribuito alla diffusione del rugby in ogni latitudine. Che dire, se proprio ce n’era bisogno, ecco un altro buon motivo per amare questo sport.

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