Il ritorno degli ex campioni dello sport nell’attività agonistica
Molta gente ha criticato, visti i mediocri risultati ottenuti in questa stagione, la scelta di Lance Armstrong di tornare alle corse dopo tre anni di inattività, ma spesso trascurano la parte principale del ritorno considerando solo l’aspetto agonistico e non quello benefico come ad esempio il sostegno alla ricerca sul cancro, e poi si ricredono dicendo di non averlo capito prima.
Certo da un punto di vista strettamente sportivo questi ritorni sono patetici e un po’ offensivi di ciò che l’atleta è stato durante il suo periodo d’oro. Il discorso non ha nulla a che fare con il desiderio di mantenersi in forma e di provare la gioia dell’agonismo che riempie di ultra quarantenni le palestre e tennis club, perché chi ama lo sport è giusto che lo pratichi fino a ottanta anni.
C’è da considerare esclusivamente campioni quali Michael Schumacher, neanche un podio in questa stagione del ritorno dopo i sette titoli mondiali vinti in carriera. Da qualche settimana c’è un altro grande ex tornato in campo a beccare schiaffoni dai giovani, THOMAS MUSTER, in bacheca vanta un titolo del Roland Garros e il numero uno della classifica mondiale, sta cercando di rientrare nel circuito dopo undici anni di inattività.
Dopo sei sconfitte in sette partite nei tornei Challenger è uscito subito dicendo che ha dato tutto e forse anche la sua immagine passata.
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