Serie A: il punto sulla settima giornata
Il pomeriggio domenicale del campionato di serie A è stato uno dei più tristi degli ultimi anni dal punto di vista realizzativo. Ha dato il via alla giornata delle reti bianche il soporifero match delle 12.30 fra Cesena e Fiorentina, che avrà sicuramente contribuito, insieme ai cospicui pasti della domenica, a far appisolare sul divano centinaia di telespettatori.
Ben altre quattro gare delle 15, poi, sono terminate con opachi 0-0, giocate sul filo di noiosi tatticismi, senza rischiare, senza scoprirsi, accontentandosi di un punto che muove impercettibilmente la classifica. Né Udinese né Juventus hanno approfittato dello stallo generale per tentare una mini-fuga, e così le squadre sono sempre tutte lì, addirittura 13 in 4 punti.
Per fortuna ci hanno pensato gli anticipi a ravvivare un po’ il nostro campionato. L’Inter perde facendosi rimontare a Catania, dando l’impressione che la falsa partenza non sia stata un caso, ma anzi, come ha sottolineato giustamente anche Giovanni Trapattoni, la sensazione è che si stia chiudendo un ciclo. L’altra squadra di Milano, con un Cassano formato Nazionale, asfalta i rosanero del Palermo con un sonoro 3-0, dimostrando di aver ritrovato la compattezza che sembrava aver perso nella sfida contro la Juventus.
Contro ogni pronostico, il Napoli cade tra le mura amiche (non succedeva dal 17 aprile scorso) contro un ottimo Parma, con un Giovinco ancora sugli scudi, galvanizzato dalla prima piazza nella classifica marcatori.
Per quanto riguarda il derby, si potrebbe commentarlo forse con la mitologia: nell’antica Grecia, gli dèi punivano coloro che peccavano di tracotanza, rovesciandogli contro la loro stessa presunzione. E’ probabile che gli dèi del calcio, vedendo il gesto marcatamente antisportivo di Osvaldo (”Vi ho purgato anch’io” la scritta mostrata sotto la divisa) dopo il vantaggio iniziale della Roma, abbiano cominciato a tifare Lazio, punendo così gli spavaldi romanisti.
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Commenti all'articolo (2)
Solo un appunto sulla partita del Napoli. Il Parma più che “ottimo” mi è parso un pò fortunato, e Giovinco, in ogni caso, non mi pare abbia al San Paolo ripetuto le prestazioni precedenti.
Fortunato, sì, sicuramente il palo di Cavani all’ultimo secondo ha graziato gli emiliani; però il Parma è stato ottimo perché ha saputo difendersi e sfruttare le ripartenze. Intendevo ottimo nel senso della lettura del match, non nel senso della supremazia in campo. Chiedo scusa per l’essermi espresso male.