Il leone De Rossi salva un’Italia tosta ma inconcludente

Foto Il leone De Rossi salva un'Italia tosta ma inconcludente

La paura è stata tanta, ma alla fine tutto sommato prevalgono le luci sulle ombre nella partita d’esordio dei Mondiali sudafricani che l’Italia di Lippi ha giocato sotto una pioggia battente e un clima da inverno italiano inoltrato a Cape Town contro il Paraguay. Per il risultato, un 1-1 che comunque lascia più che intatte le speranze di qualificazione al primo posto nel girone (i prossimi due avversari saranno Nuova Zelanda e Slovacchia), per la condizione fisica che gli Azzurri hanno messo in mostra e che ha sicuramente sorpreso in positivo, dopo le ultime due esibizioni contro Messico e Svizzera, e anche per le prestazioni molto confortanti di Montolivo, Pepe, Criscito. L’ombra più pesante che si staglia sul proseguo del cammino azzurro è la mancanza di classe e di estro che purtroppo si fa sentire molto pesantemente dal centrocampo in su, e in questo sicuramente non ha aiutato l’assenza di Andrea Pirlo (che non ci sarà neanche domenica prossima ma dovrebbe rientrare, per nostra fortuna, in tempo per giocare l’ultima partita del girone contro la Slovacchia). E’ significativo che, a fronte di un possesso di palla e di un controllo del gioco che è stato netto dal primo al novantesimo minuto, l’Italia abbia costruito ben poco davanti alla porta difesa dal portiere Villar. Tutti aspetti che dovranno necessariamente essere messi a punto entro domenica prossima, quando gli Azzurri scenderanno in campo contro la Nuova Zelanda, avversario che potrebbe far quasi sorridere, ma come ha dimostrato l’inizio di questo Mondiale, di partite semplici e squadre materasso ce ne sono ben poche.

Inizio nel segno azzurro, ma il modulo non va

Lippi alla fine opta per un 4-2-3-1, con Marchisio in mezzo a Pepe e Iaquinta e dietro all’unica punta Gilardino: un assetto tattico che in molti avevano intuito prima della partita, e che tanti dubbi aveva fatto nascere tra gli addetti ai lavori. L’Italia parte bene, con grinta, determinazione e agonismo, chiude subito il Paraguay nella sua metà campo, ma le occasioni latitano: Iaquinta in posizione di esterno rimane costantemente fuori dal gioco, Marchisio non ha nè la classe nè i tempi per fare il trequartista avanzato, Gilardino sempre troppo solo in mezzo all’area di rigore. E allora il primo vero tiro in porta arriva quando Montolivo recupera un ottimo pallone sulla linea di centrocampo e si invola verso la porta, con i paraguayani sbilanciati in avanti. Purtroppo il centrocampista viola arriva stanco davanti a Villar e conclude debolmente.

La doccia fredda

Destino vuole che una delle pochissime volte in cui il Paraguay si affaccia verso la porta si trasformi nel gol del vantaggio dei sudamericani: calcio di punizione dalla trequarti, la palla spiove in area, Cannavaro e De Rossi si addormentano e Alcaraz beffa entrambi battendo Buffon con un preciso colpo di testa. 1-0, e l’Italia sbanda pericolosamente, tanto che nel finale del primo tempo solo qualche imprecisione nell’ultimo passaggio da parte del Paraguay evita che il risultato possa assumere anche contorni ben peggiori.

Fuori Buffon

Piove sul bagnato, è proprio il caso di dirlo, quando il Gigi Nazionale è costretto ad abbandonare il match per un risentimento al nervo sciatico (infortunio che aveva spaventato molto Buffon ma che, per fortuna, sembra meno grave del previsto). Entra Marchetti, e Lippi inverte le posizioni di Pepe e Iaquinta, ma l’inizio del secondo tempo è simile a quanto visto nel primo: tanta volontà, tanta grinta, ma niente occasioni da gol. Lippi finalmente prende atto che questo assetto tattico non porta da nessuna parte, se non alla prima, drammatica sconfitta di questi Mondiali, e mette dentro Camoranesi al posto di Marchisio, ridisegnando l’assetto tattico della squadra. L’Italia si fa più pericolosa e più pressante, schiaccia il Paraguay e al 18′ coglie il meritato pareggio, sia pure grazie ad un clamoroso svarione del portiere Villar. De Rossi, in mischia, coglie la zampata vincente sugli sviluppi del corner di Pepe (uno dei migliori in campo).

Lippi torna all’antico

Lippi sostituisce anche Gilardino (poco incisivo ma quasi mai servito) con Di Natale, sposta Iaquinta al centro dell’attacco e Pepe sulla linea di centrocampo, passando così al classico 4-4-2, che magari non ricorderà l’Inter di Mourinho evocata dal CT durante il ritiro del Sestriere ma sicuramente si adatta molto meglio alle caratteristiche dei nostri giocatori. L’Italia continua a premere, mette molti palloni in area, batte diversi calci d’angolo, impegna seriamente Villar con un tiro dalla distanza di Montolivo (in definitiva il più pericoloso dei nostri), ma il risultato non si sblocca. Finisce dunque 1-1, un buon risultato in prospettiva qualificazione e con alcune indicazioni positive per il nostro CT. Ma per difendere con onore il titolo conquistato quattro anni fa a Berlino bisognerà fare sicuramente di più.

  • Le immagini del match
  • Le immagini del match
  • Le immagini del match

Commenti all'articolo (1)

  • martedì, 15 giugno, 2010 alle 3:16 pm

    Ottimo articolo, veramente!

Lascia un commento

Registrati a Mondosport lasciare commenti, ascrivere articoli e guadagnare da subito con il paid to write con un unico nickname e avatar. Inoltre potrai segnalare notizie, scrivere articoli e mantenere lo storico nella tua pagina personale.

Se sei già registrato effettua il Login

Ricorda i miei dati per la prossima volta
Inviami una e-mail quando ci sono altri commenti