E’ bello poter apprendere l’attività svolta in Senegal da Gallinari, giocatore di basket dei New York Knicks, il quale ha partecipato a un camp della Nba regalando un pò dell’attività agonistica ai giovani africani.

Inizialmente insieme con un collega aveva intrapreso l’attività in Europa, radunando i giovani di un intera zona, poi hanno allargato anche in Asia e Africa.

In Africa nel Senegal inizialmente l’ostacolo maggiore è stata la selezione, ma adesso questa avviene con la collaborazione tra Nba, Nike e Fiba. I giovani africani provenienti da posti e culture diverse come Chad, Uganda, Capo Verde, Faso, parlano lingue diverse e sono di culture diverse, diventano amici e ogni problema scompare. Le barriere vengono superate per la comune passione per la pallacanestro e molti fanno fatica a capire ma superano ogni ostacolo con l’esercizio ed alla fine si intendono. Ovviamente per la loro età hanno qualche difficoltà nelle cose principali come: palleggio, passaggio e tiro, ma con l’entusiamo sopperiscono alle lacune tecniche.

Gli ostacoli principali adesso diventano la mancanza di allenatori all’altezza, buone strutture e per chi non avrà un futuro nel basket il camp è una scuola di vita, insegna la disciplina, lo spirito di gruppo e l’etica del lavoro.

Lo spirito dell’iniziativa è dare speranza a questi bambini, ispirare e capire cosa si può fare per la comunità.

Inoltre c’è da dire che hanno regalato molte zanzariere salva vita che sono indispensabili perchè le zanzare portatrici di malaria pungono solo di notte e bisogna fare dei controlli perché spesso vengono utilizzate come reti da pesca.

Il Senegal è un paese che passa da una estremità all’altra con sacche di povertà estreme e di ricchezza e quando si vedono le condizioni di vita di queste persone è più probabile scegliere di fare qualcosa in questi luoghi, in altri si sta sicuramente meglio.