set21

A Novara, Inter a picco



Sul sintetico del Piola di Novara l’Inter sprofonda in un abisso senza fine. Mai a memoria d’uomo l’undici nerazzurro era partito così male in campionato.

Una confusione tattica e una squadra che è apparsa mentalmente scarica non possono che dipendere dal suo allenatore, incapace fin qui a trovare l’assetto giusto alla sua squadra e a dare le giuste motivazioni a giocatori appagati da tante vittorie.

Il verdetto finale è stato impietoso per la squadra ancora campione del mondo. Contro un avversario che si affacciava in serie A dopo cinquantacinque anni, l’Inter è sembrata timida, lontana parente della corazzata che fino a poco tempo fa dettava legge su tutti i campi.

Nei primi minuti il Novara sfiora diverse volte il gol ma prima Julio Cesar, il migliore dei suoi, e poi Chivu salvano la loro squadra. L’Inter è inconcludente davanti alla porta del portiere albanese del Novara. Al 38° i padroni di casa vanno meritatamente in vantaggio grazie a un bel gol di Meggiorini, ex Bologna, che controlla in area un bel pallone servitogli da Mazzarani e batte l’incolpevole Julio Cesar.


Nella ripresa finalmente si rivede Pazzini, tenuto da Gasperini fin qui in naftalina, e Zarate. I due cercano di scuotere un po’ l’Inter ma è come predicare nel deserto.

Sul finire il raddoppio del Novara, su calcio di rigore trasformato da Rigoni, per un fallo da ultimo uomo su Morimoto commesso da Ranocchia, infortunatosi poco prima e rimasto in campo gioco forza, in quanto Gasperini aveva già esaurito i tre cambi.

L’Inter in dieci, trova un sussulto d’orgoglio con Cambiasso, irriconoscibile fino a quel momento, ma è il Novara a chiudere definitivamente i conti a 2” dalla fine, sempre con Rigoni, che approfitta di una corta respinta di Julio Cesar.

L’incubo è forse terminato. Emblematica l’uscita di campo di Sneijder che si avviava verso gli spogliatoi, con la partita ancora in bilico, con il capo chino e la mano in alto quasi a volersi scusare con i suoi tifosi.

La notte è lunga e porta consigli. Il Presidente Moratti su una cosa sembra già deciso. Gasperini ha le ore contate. Avanti il prossimo.

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